Il Bus dei Lader
Il Büs dei Lader, inserito nel catasto speleologico lombardo con il numero 97 Lo, è una cavernetta scavata nei calcari del Lias del versante meridionale del Monte Budellone. 
Seguendo la descrizione dell'itinerario fornita da Ghidini, si trova "poco prima del secondo sperone roccioso che, staccandosi dalla sua cresta, si protende verso la strada provinciale". La sua imboccatura, rivolta esattamente a sud, si apre ad un'altezza di circa 310 metri e guarda verso la pianura sottostante. Lunga una decina di metri ed alta, nel suo punto massimo, poco più di sei metri, la cavernetta ha la forma di uno stretto ed alto passaggio a pianta angolare e termina in una specie di saletta più ampia. Qui vi praticarono dei saggi a scopo palcontologico prima il Prof. G.M. Ghidini e poi l'allora Gruppo Grotte Prevalle che, nel 1956, portò alla luce un manufatto litico caratteristico dei momenti più recenti del Paleolitico* superiore*. Si tratta infatti di un solo strumento specifico molto tipico, tipologicamente definito con il termine di punta a dorso marginale.
Oltre a questo reperto, gli stessi scavi restituirono anche dei materiali faunistici consistenti in frammenti di ossami di orso speleo, bisonte, marmotta, talpa e di svariati micromammiferi. Una perlustrazione condotta nella cavità alla fine degli anni Settanta, permetteva di riconoscere la presenza di scarsi lembi del deposito originale ancora conservati lungo le sue pareti. Il riempimento era costituito, in gran parte, da loess* di provenienza esterna e da frammenti calcarci staccatisi dalle pareti della cavernetta. In questo deposito residuo venivano raccolti anche alcuni frustoletti di carbone vegetale, poi riconosciuti come appartenenti a larice.
Il quadro generale, ricostruitile dall'insieme dei dati archeologici, archeozoologici*, antracologici* e sedimentologici* disponibili, indicherebbe che il sito, al momento della sua sporadica frequeniazione da parte dei cacciatori paleolitici, era inserito in un ambiente di tipo perigiaciale non meglio specificatile. Sulla base di un solo strumento litico, e in assenza di datazioni* radiometriche assolute, è molto difficile definire in dettaglio l'età del reperto Palcolitico
E' comunque certo che lo strumento sia attribuibile ad un momento, forse medio, della Cultura Epigravettiana* la cui distribuzione investe tutta la penisola italiana. Resta problematico il motivo per cui il Bresciano sia così sterile di insediamenti del Paleolitico superiore, in contrasto con quanto avviene nell'attigua regione veneta e, più specificamente, nei Lessini veronesi, dove gli insediamenti di quest'età sono particolarmente numerosi.
 
Biagi P. 1976. Strumento litico del Paleolitico superiore della cavernetta Büs dei lader (97 LO).